Franco Fiorito Regione Lazio: basta denaro in politica

Storie e Notizie N. 637


Allora, sintetizziamo.
A quanto pubblicato sui giornali, secondo la procura, Franco Fiorito, l’ex Presidente della Commissione Bilancio, programmazione economico-finanziaria e partecipazione - nonché Membro Commissione Vigilanza sul pluralismo dell'informazione - in due anni avrebbe prelevato 109 volte somme pari a 4.190 euro o a 8.380 euro dai conti del gruppo Pdl alla Regione Lazio per trasferirle sui propri, di cui cinque in Spagna. In tutto bonifici per circa 753 mila euro. Il tutto sotto la seguente voce relativa al suo stipendio complessivo: rimborso delle spese sostenute al fine di mantenere il rapporto tra eletto ed elettore.
Ora, invece di lanciarmi nel solito sfogo da cittadino frustrato e incollerito di fronte all’ennesimo (presunto) ladrocinio del politico di turno, vorrei utilizzare le mie energie per capire meglio il significato di questa notizia.
Devo.
Devo capire meglio, perché se avessimo compreso appieno tutti cosa sta accadendo non da ieri ma da molti anni a questa parte non staremmo ancora qui a parlarne, in questo credo ciecamente.
Per rendere la cosa ulteriormente chiara, semplifichiamola ancora di più.
Una persona pagata per fare gli interessi dei cittadini si appropria indebitamente di quel denaro.
Ecco, è questo il succo della cosa, credo che su questo punto siamo tutti d’accordo.
E’ un fenomeno che susciterebbe rabbia in chiunque tra quegli stessi cittadini, più che mai quelli che vivono con un livello di sufficiente onestà e soprattutto coloro che letteralmente non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese.
Perché? Qual è il vero motivo? Qual è il tema ricorrente? Semplice: il denaro. I soldi. Le lire ieri e gli euro oggi. Ma anche i dollari e le sterline, perché questa collera popolare è internazionale.
Come la si debella questa piaga? Ora, una cosa è certa, a mio modesto parere.
Perlomeno da noi, la storia della nostra repubblica ci dimostra che non è con il ricambio di partiti, coalizioni e ideologie che ci si ritrova con una classe politica di spiccata virtù.
Il problema è nel motivo, nel tema ricorrente, nella sola vera condizione determinante nel frantumare la fragile solidità umana di molti dei signori che in tutti questi anni ci hanno rappresentato, in Italia e all’estero: il denaro, i soldi, ieri le lire e oggi l’euro.
Politica e denaro vanno separati e non è una frase fatta. Questa non è retorica e nemmeno utopia. Ahinoi, per quanto semplicistica, è la pura realtà dei fatti.
Finché fare politica a livelli alti - ma anche a quelli più bassi, a quanto pare – essere eletti, fare carriera fino a governare, equivarrà ad entrare in contatto con ingenti somme di denaro non ne usciremo mai.
Solo allontanando i soldi da quelle mani il mestiere del politico potrà tornare ad essere un impegno gravoso, una responsabilità notevole, un qualcosa che potrebbe dare anche prestigio, ma solo per i risultati ottenuti, un grande potere decisionale, ma un potere controllato, giudicato quotidianamente.
Giudicato da noi, dal popolo, dai proprietari di quei soldi, in buona sostanza.
Altrimenti, sotto a chi tocca. Finché ci saranno soldi da arraffare, è ovvio.
Io non vedo altre alternative, e voi?




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